Avevamo già parlato su questo blog di come il passaggio della linea alta velocità/capacità della Tav influenzi a Vicenza e provincia il mercato immobiliare, con famiglie che vogliono andare via e sono disposte, o almeno così dicono le agenzie, a pagare una casa anche di più di quanto valga. Ieri 23 dicembre a Vicenza in via Battaglione Framarin sotto la sede di Iricav il centro sociale Bocciodromo assieme ad alcuni sindacati e al Comitato dei Ferrovieri, quartiere maggiormente colpito dalle trasformazioni imposte dal treno, hanno fatto sentire la voce di alcune persone che dovranno lasciare la loro casa, ma non riescono a trovare alternative.
Alcuni sono italiani, e hanno ristrutturato una casa per cui stanno pagando un mutuo, che però verrà abbattuta per la Tav. Iricav ha risarcito il valore dell'immobile, ma non i costi di ristrutturazione. Chi non lascia la casa dopo la data stabilita dovrà pagare 200 euro di mora al giorno a Iricav. In altri casi si tratta di famiglie straniere, a cui è stato proposto l'albergo cittadino, improponibile però per famiglie con bambini. Albergo cittadino che tra l'altro dovrà essere abbattutto sempre per la Tav e per il quale si deve trovare una nuova ubicazione. Molti sono in affitto e il contratto scade nel 2026; i costi degli affitti sono andati alle stelle e non è facile trovare un'alternativa in tempo utile prima dello sfratto. Si teme anche che le agenzie immobiliari approfittino di questa situazione, una donna per esempio ha dichiarato di aver speso 6 mila euro solo per l'agenzia.
I manifestanti hanno quindi chiesto un tavolo a Iricav e Comune per risolvere l'emergenza abitativa che si viene a creare. "Non si sono visti soldi né da Iricav per i ricollocamenti, nè il 5% del valore dell'immobile promesso dai proprietari a chi è in affitto" hanno dichiarato i manifestanti davanti agli uffici di Iricav, che tra l'altro sono situati in un palazzo vuoto (anche se ovviamente per adibire gli uffici a unità abitativa ci vuole tempo e permessi), così come sono vuoti molti appartamenti di proprietà dell'Inps dietro viale Mazzini.
È intervenuto anche Leonardo Nicolai, assessore alle politiche giovanili, che ha ascoltato le ragioni dei manifestanti e ha ricordato che un tavolo di raccordo tra Comune e Iricav esiste già. Ma gli inquilini dicono che il Comune da un anno è sparito. Anche sul sito del Comune si legge infatti che gli ultimi incontri tra il sindaco Possamai e gli amministratori di condominio sulla Tav risalgono a dicembre 2023.
La manifestazione si è quindi conclusa con gli auguri di Natale e il proposito di aggiornarsi entro fine gennaio, o, meglio ancora, entro la fine dell'anno.
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